Presentazione Squadre 2020: Team Jumbo-Visma
Il Team Jumbo – Visma è ormai un punto di riferimento nel ciclismo professionistico. Erede della vecchia Rabobank, è riuscita nel corso degli anni a rimanere sempre ai massimi livelli del WorldTour ed affronta questo 2020 con rinnovate ambizioni. L’arrivo di Tom Dumoulin la rende una corazzata a tutti gli effetti per le grandi corse a tappe, di conseguenza la contendente numero uno allo strapotere della INEOS. Dopo alcune annate sfortunate, la vittoria di Primož Roglič alla Vuelta a Espana 2019 ha lanciato la squadra di Richard Plugge in una nuova dimensione, che ora si chiama senza timore Tour de France. La Jumbo-Visma però non è soltanto corse a tappe, ma può vantare una squadra in grado di districarsi in ogni situazione: dalle classiche, alle volate, alle cronometro con un mix interessante di uomini di esperienza e di giovani. La creazione della Jumbo-Visma Academy pone inoltre ulteriore attenzione sulle nuove leve in vista del futuro cambio generazionale.
Gli uomini più attesi
I soli quattro innesti nel corso dell’inverno testimoniano la solidità di un gruppo che aveva soltanto la necessità di qualche puntellatura. Tom Dumoulin è ovviamente un acquisto di primissimo piano, soprattutto per una squadra dei Paesi Bassi, che aumenta notevolmente il tasso tecnico della squadra nella rincorsa al Tour de France, a patto che lui sia definitivamente guarito al 100%. La truppa dei corridori di classifica è in ogni caso molto ben nutrita, grazie alle conferme in blocco di Primož Roglič, Steven Kruijswijk e George Bennett. Lo sloveno, giunto ormai nel pieno della maturità, è reduce da un 2019 al limite della perfezione, impreziosito dal successo alla Vuelta e macchiato soltanto dal troppo attendismo che gli è costato, assieme ad un problema intestinale, il successo al Giro d’Italia. Kruijswijk, nonostante non abbia ancora vinto un GT, ha raggiunto a 32 anni un livello di maturità invidiabile, confermato dal terzo posto al Tour de France 2019. Assieme allo sloveno e al connazionale che lo ha raggiunto, dovrebbero essere al via del prossimo Tour, dando vita a una corazzata invidiabile. Sarà invece capitano al Giro d’Italia il neozelandese Bennett, scalatore non meno talentuoso, reduce da un buon ottavo posto due anni fa e voglioso di ritornare ad alti livelli dopo un 2019 costellato da diversi problemi fisici.
Lontano dalle montagne, l’uomo di riferimento è Dylan Groenewegen. Il 26enne velocista è ormai uno degli interpreti di riferimento della specialità, testimoniato anche dalla vittoria di tappa dei tre podi raggiunti al Tour de France nel 2019. Sprinter affermato, sta maturando anche ambizioni per le classiche e questo 2020 sarà importante per comprendere se è un obiettivo alla sua portata. Confermati al suo servizio tutti i gregari più importanti, quali Mike Teunissen e Amund Grøndahl Jansen, corridori in forte crescita a loro volta, che hanno dimostrato di poter conquistare anche in prima persona risultati di spessore grazie alle loro qualità, più veloce il primo, più resistente il secondo.
Anche Wout van Aert punta a un ruolo di assoluto primo piano all’interno della squadra, andando a coprire soprattutto il ruolo di capitano per le classiche di primavera. Se non accuserà strascichi dell’infortunio dello scorso luglio, le Classiche di primavera potrebbero entrare tutte nel suo mirino, proponendosi come un protagonista assoluto dei primi mesi dell’anno, con la concreta possibilità di poter puntare ad un successo pesante. Negli ultimi due anni è cresciuto costantemente e ormai sembra maturo per il primo successo importante su strada in una corsa di un giorno. Per lui anche notevoli qualità a cronometro, specialità nella quale ha mostrato di poter cogliere traguardi importanti, giocandosela con i migliori al mondo, specialmente in caso di percorsi nervosi.
Alle spalle dei leader, resta fondamentale l’apporto degli uomini di maggiore esperienza della squadra, con i più importanti che sono Robert Gesink, Tony Martin, Paul Martens, Tom Leezer, Jos van Emden, e il nuovo arrivo Christoph Pfingsten.
Ci si aspettano poi ulteriori progressi da Laurens de Plus, vincitore dell’ultimo BinckBank Tour, e dal 23enne danese Jonas Vingegaard, che ha ben impressionato nel finale della scorsa stagione. Con loro anche Antwan Tolhoek e Koen Bouwman, che rappresentano solidi elementi al supporto dei capitani nelle grandi corse a tappe, ma che cominciano a sapersi ritagliare anche un loro spazio, con probabilmente qualche chance in più in questo 2020.
Le Giovani Promesse
La Jumbo-Visma si conferma squadra attenta ai giovani con l’ingaggio del norvegese Tobias Foss, uno dei neo-professionisti più interessanti di tutto il WorldTour. Classe 1997, l’anno scorso si è distinto sia tra i professionisti, con il quarto posto alla Volta ao Alentejo, che tra gli Under 23. Il suo capolavoro è stata ovviamente la vittoria nel Tour de l’Avenir, che lo ha proiettato tra i prospetti più interessanti per le corse a tappe per i prossimi anni. Basti pensare che i suoi predecessori sono Tadej Pogacar ed Egan Bernal. Vedremo se, come loro, saprà essere già competitivo al primo anno tra i professionisti.
Un altro giovane abbastanza interessante, anch’egli nuovo arrivato, è lo scalatore australiano Chris Harper. Arrivato al professionismo a 25 anni, avrà la possibilità di confermare le buone cose fatte vedere con la maglia del Team BridgeLane l’anno scorso, con cui ha vinto il Giro del Giappone e il Tour de Savoie Mont Blanc, affermandosi anche lui sia tra i pari età che con corridori adi altra categoria Tra i giovanissimi già in squadra, quello da monitorare con maggiore attenzione è Pascal Eenkhoorn. Passista veloce di buone prospettive, è atteso ad una stagione più consistente rispetto al 2019, in cui ha mostrato solo a sprazzi le sue qualità, facendo comunque tanta esperienza utile.
LA SQUADRA
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